Alberobello,
la città
dei trulli

Un luogo unico al mondo
in cui territorio e tradizione
sono elementi
imprescindibili.

Sylva Arboris Belli

Alberobello, la città dei trulli: storia e curiosità

Origini e storia di Alberobello

Anticamente la zona di Alberobello era sommersa da una folta vegetazione, il nome Alberobello deriva infatti dal latino Sylva Arboris Belli, che significa “selva dell’albero della guerra”.

Sebbene i trulli, una volta edificati, si siano diffusi largamente anche in altre zone della Puglia per esigenze pratiche ed economiche (l’enorme quantità di pietre calcaree e il loro basso costo), Alberobello è l’unico centro abitato dove sorge un quartiere composto interamente da trulli.

Costruiti con pietra calcarea a secco, senza malta né altro mezzo di sostegno, risaltano inevitabilmente grazie alle loro mura imbiancate con latte di calce e ai tetti dalla caratteristica forma conica.

Famosi in tutto il mondo proprio per la loro particolarità, per la loro unicità e bellezza, i trulli rappresentano un validissimo esempio di architettura popolare nostrana, testimoni di un periodo in cui non era possibile costruire dimore fisse e gli abitanti erano costretti a ingegnarsi, realizzando case provvisorie con il solo ausilio della pietra del luogo.

Il fascino di queste abitazioni dal valore universale incanta ogni anno milioni di turisti e visitatori, tanto da essere considerate uno dei maggiori simboli distintivi della Puglia.

Alberobello: curiosità e piatti tipici

Alberobello è senza alcun dubbio uno dei borghi più pittoreschi e suggestivi del Sud Italia, un luogo in cui tutti dovremmo recarci almeno una volta per ammirare dal vivo i caratteristici trulli.

Il Rione Monti e il Rione Aia Piccola sono le due tappe turistiche principali della cittadina. Recarsi in Puglia significa anche gustare le prelibatezze gastronomiche che questa regione offre, come le famosissime orecchiette.

foto Federica Mancini